Gli impianti

L'impianto di biostabilizzazione


Immagine dell'esterno dell'impianto di biostabilizzazioneRealizzato in tempo record, in meno di un anno con finanziamento regionale POR 2000-2006, l'impianto di biostabilizzazione di cui si è dotato il Comune di Bari, sorge all'interno del complesso aziendale di Amiu spa alla Zona industriale.

L'impianto è in grado di trattare 700 tonnellate di rifiuti al giorno, pari a circa il 90% di rifiuti indifferenziati che la città produce, i quali, triturati ed igienizzati, saranno ridotti in peso con un calo complessivo, a valle dell'impianto, pari al 30%. Di pari passo, in modo proporzionale, si abbatteranno pure i costi di trasporto e di smaltimento in Esterno dell'impianto di biostabilizzazionediscarica e, elemento essenziale si allontanerà il pericolo dell'emergenza rifiuti conseguente al rapido esaurirsi delle discariche e si ridurranno gli impatti ambientali delle stesse.

L'impianto consta di ben 24 biocelle, simili a grandi stanze di circa 1000 metri cubi di volume, sul pavimento delle quali sono presenti una grande quantità di fori; è da questi, infatti, che viene insufflata l'aria che, spinta da potenti ventilatori, investe le componenti organiche e le ossida. Queste componenti, di origine vegetale ed animale, sono, dopo una permanenza a 65°c per tre Interno dell'impianto di biostabilizzazionegiorni, in questo modo igienizzate e senza odore. Una trasformazione dunque, che si risolve in due settimane; l'identica trasformazione che la natura processa e completa in moltissimi anni di discarica.

Alla fine di questo processo il materiale così trattato giunge, attraverso un nastro trasportatore, all'attuale impianto di tritovagliatura; dopo un ulteriore ripasso nei trituratori ed un successivo passaggio sotto un separatore magnetico, si divide attraverso un vaglio rotante, in una frazione di sottovaglio (componente organica), ottima per produrre materiale di copertura per le discariche, ed una di sopravaglio (componente “secca”) da destinare alla produzione di C.D.R. (combustibile da rifiuto).

Bilancio di massa dei rifiuti raccolti


Guarda il video dell'impianto di biostabilizzazione



Inaugurazione del nuovo impianto di biostabilizzazione realizzato all'interno del complezzo aziendale dell'Amiu nella zona industriale di Bari.
L'impianto realizzato con i finanziamenti del POR 200/2006 permette di sanificare e ridurre il volume dei rifiuti, trattando il 90% dei rifiuti prodotti dalla città.
L’impianto è composto da 24 biocelle, di circa 1000 metri cubi di volume, sul pavimento delle quali sono presenti una grande quantità di fori dai quali viene insufflata l’aria che investe le componenti organiche e le ossida. Queste componenti, di origine vegetale ed animale, dopo una permanenza a 65°c per tre giorni, vengono igienizzate. La trasformazione che si risolve in due settimane anziché in moltissimi anni come avverrebbe in discarica.
Il passaggio successivo divide il materiale in una componente organica, ottima per produrre materiale di copertura per le discariche, ed una secca da destinare alla produzione di combustibile da rifiuto.


L’impianto di biostabilizzazione di Foggia

L’impianto complesso per RSU a servizio del bacino FG/3 costituito da centro di selezione, da linea di biostabilizzazione con annessa discarica di servizio / soccorso sorge nel Comune di Foggia località Passo Breccioso. L’impianto in questione è stato oggetto di rilascio di AIA da parte della Provincia ed è attualmente gestito da AMIU PUGLIA SpA alle stesse condizioni e prescrizioni previste dall’AIA D.D. N° 2367/2010.

L’impianto è asservito al bacino denominato FG/3 che comprende Foggia più altri Comuni dell’area ed è in grado di trattare circa 500 tonnellate di rifiuti al giorno, i quali, triturati ed igienizzati, saranno ridotti in peso con un calo complessivo, a valle dell’impianto, pari al 30%. Di pari passo, in modo proporzionale, si abbatteranno pure i costi di trasporto e di smaltimento in discarica e, elemento essenziale si allontanerà il pericolo dell’emergenza rifiuti conseguente al rapido esaurirsi delle discariche e si ridurranno gli impatti ambientali delle stesse.

L’impianto consta di ben 18 biocelle, simili a grandi stanze di circa 1100 metri cubi di volume, sul pavimento delle quali sono presenti una grande quantità di fori; è da questi, infatti, che viene insufflata l’aria che, spinta da potenti ventilatori, investe le componenti organiche e le ossida. Queste componenti, di origine vegetale ed animale, sono, dopo una permanenza a 65°c per tre giorni, in questo modo igienizzate e senza odore. Una trasformazione dunque, che si risolve in due settimane; l’identica trasformazione che la natura processa e completa in moltissimi anni di discarica.